Le iniziative in corso
Organizzazione: Sudan. LA fame usata come arma
Paesi in via di sviluppo
Sudan. LA fame usata come arma
Sono soprattutto bambini e ragazzi a rischiare di morire di
fame per l’infuriare della guerra civile. Padre Giacomo Comino cerca in tutti
modi di aiutarli. Don Giacomo Comino,
missionario salesiano, è impegnato nell’aiuto ai profughi dell’ennesima
guerra civile che, a partire dall’aprile 2023, infiamma il Paese causando
migliaia di vittime e milioni di profughi. Sia l’esercito, sia i ribelli sono responsabili di crimini
guerra e stanno usando la fame come arma. Sono 700mila i
bambini che rischiano di morire di fame. Nel fuoco incrociato delle due fazioni che si contendono il
controllo del territorio e il potere, migliaia di uomini, donne e bambini
vengono uccisi. Assediano le città, tagliano le linee di rifornimento e
distruggono le infrastrutture essenziali. La situazione umanitaria peggiora di giorno in giorno:
secondo le Nazioni Unite cinque milioni di sudanesi sono costretti a scappare
mentre quattro milioni sono rimasti nel Paese, lasciando però la propria
regione.
Ci scrive don Giacomo: «Nel
Paese manca tutto, in particolare cibo, medicine e cure mediche, perché anche
gli ospedali sono stati distrutti».
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Organizzazione: Congo Rd. Per vivere con dignità
Paesi in via di sviluppo
Congo Rd. Per vivere con dignità
Nord Kivu: minerali preziosi che fanno gola a tutti e insieme fame, sfruttamento, conflitti. Per questi motivi Sud Kivu, Nord Kivu e Ituri sono tra le zone più instabili del continente africano, con la presenza di oltre 100 gruppi armati e una missione di pace dell’Onu, che doveva proteggere i civili e mantenere la sicurezza, e invece ha cominciato il suo ritiro ufficiale. È il contesto in cui opera a Butembo il missionario comboniano padre Gian Paolo Pezzi che, tra i vari impegni sociali, si occupa di far funzionare una scuola-bottega diocesana per ragazzi di strada che, in numero crescente, affollano la città. Sono rifugiati e sfollati abbandonati, orfani di guerra, ma anche ex bambini soldato o in cerca di lavoro perché membri di famiglie indigenti. L’unico criterio di ammissione alla San Giuseppe è la vulnerabilità. Per questo, accanto ai corsi per diventare falegnami, occorre intervenire sugli studenti offrendo una formazione umana, educandoli a un comportamento civile, all’igiene personale e alla capacità di assumersi le proprie responsabilità. Questa scuola ha preso avvio una decina d’anni fa, ma ha poi conosciuto una battuta d’arresto a causa di molte difficoltà, legate anche alle epidemie di ebola e covid. Oggi ci si prepara alla riapertura: bisogna sistemare i locali, preparare i formatori e i programmi, e soprattutto acquistare gli strumenti che servono per i corsi pratici.
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Organizzazione: Ecuador: Un pasto per i bambini di Quito
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Ecuador: Un pasto per i bambini di Quito
In Ecuador il 40-50% dei bambini soffre per maltrattamenti e denutrizione, il 70% vive in povertà, il 22% lavora, il 32% muore prima dei cinque anni. Statistiche impietose che rivelano quanto sia determinante ogni intervento per alleviare la condizione in cui versa la parte più giovane della popolazione. Va in questa direzione la scelta delle Ancelle della Carità di aprire nel quartiere di Yaguachi, a Quito, il Centro di educazione integrale Paola Di Rosa ( Ceipar ). È frequentato da bambini e ragazzi che provengono dai quartieri più disagiati e che, in gran parte, vivono per strada senza nulla, affamati. Provengono da famiglie con risorse economiche limitate, disgregate dalla migrazione e dalla mancanza di lavoro, e soffrono per problemi di abuso, abbandono e carenza affettiva. Suor Serafina Ferrari e suor Silvia Jàcome spiegano che le attività del Ceipar consistono nel dare « formazione umana e cristiana per 160 bambini e ragazzi in età scolare, soprattutto per toglierli dalla strada e sottrarli alle bande criminali che trafficano in armi e stupefacenti. Si distribuisce quotidianamente colazione, pranzo e merenda su più turni. Li si aiuta a fare i compiti di scuola e, se hanno bisogno, di cure mediche e di sostegno psicologico ». Se anche un pasto, servito con amore, può fare la differenza, restiamo accanto alle missionarie in questo delicato servizio.
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Organizzazione: India: Bambini di strada a Pattervilai
Paesi in via di sviluppo
India: Bambini di strada a Pattervilai
L’India porta ancora con sé l’eredità di secoli passati soprattutto per quanto riguarda il sistema delle caste, ufficialmente abolito dalla Costituzione ma, ancora oggi, fonte di gravi discriminazioni sociali. I bambini ne risentono particolarmente ed è per questo che vanno tutelati maggiormente. Assistere piccoli nomadi, tribali e dalit (senza casta), provenienti da famiglie poverissime, è la missione delle Sorelle del Sacro Cuore di Gesù. Suor Amutha Theos, superiora generale della congregazione, nella sua ultima visita aCuore Amicoci ha illustrato la situazione: «Ospitiamo circa 130 bambine e bambini nella nostra “Casa felice” a Pattervilai, nel Tamil Nadu. Sono orfani di uno o entrambi i genitori abbandonati dai familiari e con un passato di vita in strada, sfruttati con lavori umili, sottopagati e precari: venditori ambulanti, pulizie, raccoglitori di immondizia». Rompere il ciclo della povertà: ecco lo scopo delle Sorelle del Sacro Cuore che, cominciando dall’accogliere e soddisfare i bisogni primari dei piccoli ospiti, li accompagnano nella crescita e offrono strumenti che potranno consentire loro di avere una vita migliore: un’istruzione di qualità. Per il prossimo anno scolastico la sfida di “Casa felice” si fa più ardua, perché non ci sono le risorse necessarie per tutti i bambini. Ecco perché suor Amutha conta su Cuore Amico per continuare questa missione di amore e compassione.
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