Fondazione Italiana Linfomi Onlus

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Dettagli Organizzazione

La Fondazione Italiana Linfomi Onlus (FIL) sviluppa progetti di ricerca per la cura dei linfomi, patologie che in Italia colpiscono ogni anno circa 15.000 nuovi pazienti, che significa 40 nuovi casi al giorno, quasi 2 ogni ora.

La ricerca scientifica negli ultimi 20 anni ha contribuito a rendere sempre più guaribile il linfoma (circa l’80% dei Linfomi di Hodgkin e circa il 60 % dei Non Hodgkin guarisce) e a migliorare la qualità della vita dopo le cure, ma c’è ancora molto, moltissimo da fare.

La FIL è certificata UNI EN ISO 9001:2015 per la “Promozione, realizzazione e gestione di sperimentazioni cliniche nel campo dei linfomi“.

FIL Onlus
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Ricerca per la cura di pazienti affetti da linfoma

La Fondazione si occupa della ricerca per la cura dei linfomi e delle malattie linfoproliferative . La ricerca si svolge attraverso il lavoro di commissioni scientifiche suddiviseper patologieo per procedure di diagnosi /terapia per redigere protocolli clinici (progetti di ricerca clinica) da attivare negli ospedali italiani o a livello internazionale per migliorare la pratica clinica e la cura di queste malattie. Le commissioni attive sono le seguenti: Linfomi di Hodgkin Linfomi Aggressivi Linfomi Indolenti (Follicolari e non follicolari) Linfomi T Linfomi Anziani Linfomi Cutanei Lungosopravviventi e multi morbidità Studi Biologici Anatomo Patologi Imaging e radioimmunoterapia Radioterapia

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Ricerca Scientifica multidisciplinare sui Linfomi

La FIL ONLUS in pochi anni ha condotto o collaborato alla gestione di circa 50 studi clinici per la cura dei linfomi. Gli studi clinici consistono nella sperimentazione scientifica di nuove forme di trattamento e sulla raccolta di dati epidemiologici su ampi numeri di pazienti. L'obiettivo di ogni sperimentazione è individuare terapie sempre più efficaci e/o meno tossiche per la cura di una determinata malattia al fine di migliorare la qualità  delle cure attraverso il trasferimento nella pratica clinica delle conoscenze acquisite grazie alle sperimentazioni stesse. I pazienti, dopo aver ricevuto approfondite informazioni presso il centro ospedaliero di riferimento, hanno la possibilità  di esprimere liberamente il loro consenso per la partecipazione allo studio.

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Ricerca Scientifica multidisciplinare sui Linfomi

La FIL ONLUS in pochi anni ha condotto o collaborato alla gestione di circa 50 studi clinici per la cura dei linfomi. Gli studi clinici consistono nella sperimentazione scientifica di nuove forme di trattamento e sulla raccolta di dati epidemiologici su un ampio numero di pazienti. L'obiettivo di ogni sperimentazione è individuare terapie sempre più efficaci e/o meno tossiche per la cura di una determinata malattia al fine di migliorare la qualità dei trattamenti attraverso il trasferimento nella pratica clinica delle conoscenze acquisite grazie alle sperimentazioni stesse. I pazienti, dopo aver ricevuto approfondite informazioni presso il centro ospedaliero di riferimento, hanno la possibilità di esprimere liberamente il loro consenso per la partecipazione allo studio.

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Progetto di Ricerca sul Linfoma di Hodgkin sfavorevole

Il linfoma di Hodgkin (LH) colpisce circa 3 nuovi casi ogni 100.000 abitanti all'anno e può presentarsi in tutte le età, ma più comunemente nei giovani tra i 15 e 35 anni o in adulti di oltre 50 anni. Questo tipo di linfoma si caratterizza per la presenza di cellule chiamate di Reed-Sternberg. Non tutti i Linfomi di Hodgkin sono uguali in quanto si differenziano per l'aspetto miscroscopico delle cellule di Reed-Stenberg, per la composizione cellulare del microambiente che le circonda e per la presenza di diverse proteine alla superficie delle cellule neoplastiche. Da giugno la FIL sostiene il protocollo sul LH con caratteristiche sfavorevoli. La terapia più utilizzata attualmente consiste in 4 cicli di chemioterapia seguiti da un trattamento radioterapico di 30 Gy (1). Questo progetto è volto a introdurre una terapia innovativa per la cura di questa malattia attraverso un confronto randomizzato tra il trattamento radioterapico comune di 30 Gy e uno sperimentale di 20 Gy nei pazienti con PET negativa al termine della chemioterapia. (1) Gy: Gray, unità di misura della dose assorbita di radiazione

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