Fondazione Città della Speranza Onlus

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Dettagli Organizzazione

Dal 1994 Fondazione Città della Speranza si pone l’obiettivo di migliorare le condizioni di cura e assistenza dei bambini con patologie oncoematologiche, nonché di finanziare la ricerca scientifica in ambito pediatrico. Grazie all’aiuto di imprese, associazioni, privati cittadini e alla forza del volontariato, ha realizzato e sostiene:

- la Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova, centro di riferimento nazionale per la diagnosi di leucemia, linfomi e sarcomi. Ciò significa che a tutti i bambini, residenti in Italia o provenienti dall’estero, sono garantiti una diagnosi certa, i migliori protocolli di cura e il monitoraggio della malattia mediante tecniche di laboratorio all’avanguardia;

- l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, il più grande centro di ricerca europeo in questo ambito, che tratta le patologie pediatriche sotto differenti aspetti per moltiplicare le possibilità di successo in termini di nuove scoperte. Le aree di ricerca maggiormente rappresentate sono: oncologia pediatrica, trapianto di cellule staminali e terapia genica; medicina rigenerativa; nanomedicina; genetica e malattie rare; medicina predittiva; immunologia e neuroimmunologia.

L’azione di Città della Speranza ha contribuito fortemente ad innalzare i tassi di guarigione delle leucemie, portandoli dal 20% circa del 1985 all’80% di oggi. I protocolli di cura, messi a punto nei suoi laboratori, sono adottati in molti Paesi al mondo.

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Progetto Diagnostica Avanzata

Il progetto prevede lo studio dei fattori prognostici conosciuti e l’identificazione di nuovi fattori molecolari. Inoltre si propone di approfondire lo studio della malattia residua minima molecolare durante il decorso della malattia per un trattamento di precisione, volto a identificare precocemente i pazienti ad alto rischio di recidiva a causa dell’insuccesso della terapia. Oggi siamo in grado di riconoscere una cellula malata tra 10.000 cellule sane. La loro identificazione precoce permetterebbe di trattare i pazienti in una fase precoce senza Aspettare che la quantità di cellule tumorali appaia clinicamente, ottenendo significativi miglioramenti nella sopravvivenza globale di questi pazienti. Responsabile: Prof.ssa Alessandra Biffi

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