Haiti dopo il terremoto

Haiti è uno dei paesi più poveri al mondo:

-          l'80% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà

-          il 31% della popolazione è in stato di denutrizione cronica

La popolazione Haitiana è giovanissima, infatti più del 50% ha meno di 21 anni anche perché la speranza di vita è di 51,6 anni, e si calcola che circa il 6% sia sieropositiva o malata di AIDS.

Situazione altrettanto grave dal punto di vista dell'educazione: l'analfabetismo è diffusissimo e raggiunge un tasso dell'80% tra gli abitanti delle zone rurali.

Le scuole presenti sul territorio sono prevalentemente private, ma anche le poche statali sono comunque a pagamento e dunque inaccessibili per la maggioranza dei bambini.

Infine gli orfanotrofi sono disseminati in tutto il paese. Ce ne sono migliaia.

Non rispondono ad alcuna regola formale. Chiunque può aprire uno spazio per accogliere bambini, e vista la situazione di disperazione in cui si trovano le famiglie, ci saranno bambini che gli verranno affidati. Spesso non si tratta infatti di strutture per giovani che hanno perso i genitori, bensì di famiglie che non possono mantenere i figli, e per questo li affidano ad altri.

Il 12 gennaio 2010, un terremoto di magnitudo Mw 7, con epicentro a Leogane, a 25 km dalla capitale Port-au-Prince, si è abbattuto sullo stato di Haiti.

Circa 230.000 le vittime accertate, anche se a causa della estrema povertà e dell'isolamento in cui è costretto il paese è difficile quantificare precisamente il numero di morti e feriti.

Almeno un terzo della popolazione è stata gravemente colpita dal terremoto.

Migliaia sono i campi di tende in tutta l'aerea.

A Leogane si calcola che circa l'85% degli edifici è crollato. Tra questi i 19 orfanotrofi della zona.

A questo si aggiunge una grave situazione sanitaria. Al 20 novembre, il colera ha già fatto registrare 1.186 morti e 19,646 casi di ammalati (dati del Ministero della Salute), ma sono tante le persone che non arrivano agli ospedali e non vengono inserite nei dati.