Forgotten Sisters
Dettagli iniziativa Forgotten Sisters
Forgotten Sisters sostiene donne con disabilità che hanno subito violenza, ma anche donne che sono diventate disabili a causa della violenza.
Michela è stata una giovane professionista italiana in carriera con un programma di vita appagante. Ma la violenza del suo ex compagno le ha strappato il futuro con un litro di acido che l'ha sfregiata per sempre privandola almeno in parte della vista e dell'udito: ora è disabile al 100%.
Lorena è nata con una leggera disabilità. Nulla le impediva di avere una vita quasi normale, ma fu il riflesso che le rimandava la società a convincerla che non avrebbe potuto avere una storia d'amore. Quando è apparso Riccardo, ha creduto di aver raggiunto il massimo della sua fortuna. E' stata invece la sua più grande disgrazia: lei ha accettato tutto, lui l'ha quasi uccisa.
La violenza di genere in donne con disabilità è meno percepita, anche se, in realtà, proprio per la loro vulnerabilità, sono di fatto a più alto rischio. Si stima che a livello mondiale le donne con disabilità abbiano una probabilità doppia, se non tripla, rispetto alle altre donne, di essere vittime di maltrattamento e violenza sessuale. In molti casi vivono violenze fisiche, stupri, discriminazioni e vittimizzazioni secondarie da parte di coloro che dovrebbero proteggerle (forze dell’ordine, assistenti sociali, operatori sanitari) perché, molto spesso, non vengono credute.
Ancor oggi esistono numerose barriere che limitano o bloccano le donne con disabilità ad uscire da una situazione di violenza agita da compagni, familiari, operatori: ad esempio, la loro poca consapevolezza della violenza subìta, la dipendenza dalla persona violenta per l’assistenza primaria e il sostegno economico, le barriere comunicative, la mancanza di informazioni relative ai loro diritti, ai servizi dedicati e alla loro accessibilità. Le donne con disabilità intellettiva/cognitiva sono più vulnerabili alla violenza sessuale e fisica. E accade frequentemente che dipendano da intermediari che non sono preparati a riconoscere la violenza.
Grazie alla sua esperienza, Differenza Donna ha sviluppato una strategia di intervento in più fasi in grado di far emergere e affrontare il fenomeno vissuto dalle donne che non riescono a raggiungere i Centri. Nasce così LO SPORTELLO ITINERANTE DI DIFFERENZA DONNA, unico in Italia, che si riferisce sia alle donne vittime di violenza di genere con disabilità fisiche, cognitive, intellettive, psichiatriche o sensoriali, congenite e/o successive alla violenza che hanno sofferto, sia alle loro famiglie/ partner, caregiver ecc… quando gli autori della violenza non provengono da quei contesti.
Grazie all’ausilio di Operatrici esperte in violenza agita su donne con disabilità, LO SPORTELLO ITINERANTE fornisce uno spazio d’ascolto e d’accoglienza volto al contrasto della multi-discriminazione (consapevolezza dell’essere donne, disabili, vittime di violenza) e finalizzato ad offrire loro, probabilmente per la prima volta, la possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero. Per dare loro voce sviluppa le seguenti azioni:
- Focus Group utili a far prendere consapevolezza della violenza;
- Accessibilità al diritto alla salute riproduttiva e sessuale;
- Accompagnamento a screening sanitari:
- Sostegno psicologico per la rielaborazione del trauma causato dalla violenza;
- Percorsi di empowerment per far acquisire autodeterminazione;
- Sostegno legale;
- Orientamento alla formazione e all'inserimento lavorativo;
- Ospitalità in Casa rifugio in caso di pericolosità.
Al seguente link è disponibile il Video “Silenzi Interrotti” che abbiamo realizzato con la collaborazione di Fish - Federazione italiana per il superamento dell’handicap e che racconta la testimonianza di 3 donne coraggiose con disabilità che si sono ribellate alla violenza con l’aiuto di Differenza Donna: Silenzi Interrotti
-
Dove si svolge Italia
-
A chi è rivolto Donne e ragazze
-
Data di inizio dell'iniziativa 01/01/2020
Fai un gesto semplice dona adesso
Guarda le altre iniziative
Codice Rosa
<p normal"=""strongIl progetto Emergenza Codice Rosa accoglie le donne che hanno subito violenza, con i loro figli, che si rivolgono al Pronto Soccorso/strong. Prevede uno spazio di accoglienza qualificato all'interno delle strutture sanitarie dove le operatrici di Differenza Donna lavorano in coordinamento con il personale sanitario e accompagnano la donna in un vero e proprio percorso di uscita dalla violenza assicurando il necessario sostegno psicologico e legale. L'intervento Codice Rosa opera in sinergia con le forze dell'ordine, i servizi sociali e i tribunali per garantire alla donna il pieno recupero della propria assertivitspanà /spanspan e il reinserimento socio-lavorativo./span/p p normal"="">Il progetto è attivo all'interno del Policlinico Umberto I di Roma e dell'Ospedale Grassi di Ostia.
Scopri di piùLinea d'ombra: dalla violenza alla disabilità
Michela è stata una giovane professionista italiana in carriera con un programma di vita appagante. Ma la violenza del suo ex compagno gli ha strappato il futuro con un litro di acido che la sfregiata per sempre privandola almeno in parte della vista e dell'udito : èdisabile al 100% . Lorena è nata con una leggera disabilità nulla le impediva di avere una vita quasi normale, mail riflesso che le rimandava la società a convincerla che non avrebbe potuto avere una storia d'amore. Quando è apparso Riccardo ha creduto di aver raggiunto il massimo della sua fortuna. E' stata invece la sua più grande disgrazia: lei ha accettato tutto lui l'ha quasi uccisa . Linea d'ombra si occupa di donne disabili che hanno subito violenza, ma anche di donne che sono diventate disabili a causa della violenza .
Scopri di piùProgetto Emergenza Codice Rosa
Differenza Donna (DD) , sin dal 2008,ha attivato il PROGETTO EMERGENZA CODICE ROSA che prevede, in collaborazione con il triage del Pronto soccorso, interventi di accoglienza e percorsi opportuni di uscita dalla violenza presso diverse strutture sanitarie: G.B. Grassi di Ostia, Padre Pio di Bracciano, San Paolo di Civitavecchia, San Giovanni Evangelista di Tivoli,Leopoldo Parodi Delfino di Colleferro, Policlinico Tor Vergata di Roma. Il progetto n asce con lo scopo di intercettare e trattare tempestivamente ed efficacemente casi di violenza domestica ai danni di donne e bambini/e e prevede un complesso di interventi integrati in grado di garantire una corsia preferenziale alla donna che si presenta in ospedale in seguito a violenze e maltrattamenti. L’intervento prevede l’attivazione di un piano progettuale d’emergenza, basato su: ➔ percorsi celeri e dedicati di diagnosi e cura ➔ accessibilità ai diritti ➔ sostegno legale da parte delle Avvocate di DD ➔ interventi psico-sociali ➔ segnalazione alle Forze dell’ordine, Tribunali, Servizi Sociali territoriali ➔ collocazione in strutture protette, se necessario DISPONIBILE QUI video del progetto proiettato nelle sale dell’Ospedale Grassi di Ostia.
Scopri di più