DICONO DI NOI......

Buon giorno a tutti, 

il 4 novembre ho partecipato alle tre serate del secondo modulo del corso che si occupa di formare persone che si dedicano all‘accompagnamento dei morenti che aveva come tema “Liberarsi dalla paura della morte”; certamente un mio intervento durante le tre serate del 2 modulo sarebbe stato sicuramente più interessante per i miei compagni di serata, ma io ho difficolta enormi a fare un discorso soprattutto che parli di me stesso. 

Avevo piacere di rendervi partecipi del fatto che io ho frequentato il corso da “accompagnato” e non da accompagnatore…. 

In questo momento il mio corpo ha un tumore al polmone su cui le chemio non hanno avuto nessuna efficacia, che non si può operare e neanche trattare con le radiazioni e sul quale mi è stato diagnosticato una prospettiva di vita di un anno e mezzo. 
C’erano ancora un paio di cose che si potevano praticare, ma poiché i risultati di queste terapie non hanno dato alcun risultato a chi li ha percorsi se non indebolire il loro fisico, io ho scelto di non farli e di vivere finché il mio fisico me lo permette nel miglior modo e il più intensamente possibile. 

Leggendo queste righe magari penserete che io sono un uomo rassegnato, ma non è così. 

Sto facendo di tutto per vivere nel modo più pieno possibile, cercando di alimentarmi nel miglior modo possibile e provando a usare la testa, e le pratiche, per guidare il mio corpo a far si che tumore possa rallentare. 

Agli albori del gruppo Tonglen avevo già frequentato due corsi come accompagnatore, ma questa volta ho voluto affrontare proprio il tema della paura della morte poiché in questo momento le mie condizioni sono proprio particolari e mi è stato molto utile perché ho potuto conoscere un paio di pratiche che mi posso aiutare molto nel quotidiano. L’obiettivo di questa testimonianza è portarvi un paio di considerazioni della mia esperienza. La prima è che è proprio vero che prepararsi alla morte vuol dire vivere benissimo il quotidiano e saper affrontare le difficoltà che la vita ti propone con molta facilità- I corsi fatti, i libri letti hanno fatto sì che quando il chirurgo mi ha confermato che avevo un grosso tumore al retto (perché da li tutto è partito) l’ho accolta con molta accettazione e tranquillità. 

Subito mi è risuonata una bellissima frase che avevo letto: PERCHE NON A ME? 

La testa dell’uomo tende sempre a chiedersi perché proprio a me, ma con molta lucidità possiamo comprendere come la malattia, come la morte, non guarda in faccia proprio a nessuno e quindi pensare di poterne essere esenti e proprio una di quelle illusioni che la nostra testa si crea. 

La Tac ha subito mostrato che il tumore del retto aveva già sparato al polmone e quindi al bisognava partire con le chemio per rallentare tutto. 

Il destino ha voluto che arrivassi subito a 5 persone (di cui tre erano presenti nelle tre serate) del gruppo Università Popolare In Corde Scientia che ha creato un gruppo che mi ha supportato con parole e pratica in ogni passaggio del mio percorso ospedaliero. 

Loro mi presentarono il metodo Simonton che ho subito applicato e in 2 anni di chemio non ho quasi avuto quasi alcun effetto collaterale (finivo le chemio e venivo a casa e attaccavo il decespugliatore e tagliavo erba). 

Tra l’altro quando mi è stato asportato il retto l’esame istologico disse che non c’era più alcuna traccia di attività tumorale. 
Anche durante le due operazioni ho utilizzato sia la meditazione che la recita dei mantra e tutto è filato via con molta serenità e un dolore quasi nullo, quindi confermo che l’addestramento alla meditazione è fondamentale per saper affrontare i momenti più difficili. 

Purtroppo mi rimaneva ancora il polmone che intanto era mutato geneticamente su cui le cure non hanno avuto alcuna efficacia, e cosi ad agosto sono arrivato alla conclusione di smettere di martoriare il mio corpo e di lasciarlo vivere nelle migliori condizioni finché si potrà. Il gruppo di accompagnatrici mi è sempre accanto e mi aiuta tanto facendomi sentire un uomo fortunato, e sono sicuro che qualunque cosa mi prospetterà il futuro so di poter contare sulla loro vicinanza per affrontare cosa la vita mi proporrà. 

Ogni mattina quando comincio la giornata apprezzo sempre di più la bellezza della vita e siccome non siamo cosi certi che la vita vera sia quella del sogno della notte o quella del mattino quando ci sveglia mi confronto sempre con questa frase: se il sogno comincia quando mi sveglio al mattino, perché dovrei aver paura di svegliarmi davvero? 

Sperando di aver portato una esperienza personale che ha confermato la bontà e l’efficacia delle cose proposte in queste tre serate abbraccio tutti e ricordando che nel tentativo di aiutare gli altri si aiuta prima di tutti se stessi.

Ciao

Giorgio Lavarino
Livorno Ferraris 10/11/2024