Blu lab: allestimento stanza multisensoriale

Dettagli iniziativa Blu lab: allestimento stanza multisensoriale

L’idea della stanza multisensoriale parte dalla constatazione della peculiarità e ampia variabilità delle percezioni sensoriali nei disturbi dello spettro autistico. Nel loro modo di percepire il mondo le persone autistiche possono sperimentare ipersensibilità e/o iposensibilità a diversi livelli e ambiti sensoriali.

Alcuni esempi di cosa si può trovare in una stanza costruita secondo il metodo Snoezelen comprendono luci di differente forma e colore, suoni e melodie avvolgenti e altri elementi strutturali per permettere a chi ne usufruisce di ritagliarsi un proprio spazio, come nicchie e cuscini.

Si tratta di un metodo per stimolare nella persona con autismo la comunicazione non verbale. Dentro una stanza multisensoriale viene incoraggiata l’esplorazione dell’ambiente chiuso, che una persona affetta da autismo potrebbe trovare disorientante o addirittura terrificante. Attraverso i diversi ausili, infatti, l’individuo accompagnato può gestire in maniera personale ogni angolo, aiutato anche da modificazioni come un pavimento bilanciato in maniera differente.

Permettere a una persona affetta da autismo di sfruttare una stanza di questo tipo vuol dire ridurre stress, ansia e dolore, sia emotivo che fisico, con un’esperienza tutta incentrata sull’individuo, che ha così l’occasione di decidere cosa scoprire e come utilizzare il suo tempo, agendo così secondo un ritmo proprio, un aspetto fondamentale per chi si è affetto da questa patologia.

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Blu lab: allestimento stanza mutisensoriale

L’idea della stanza multisensoriale parte dalla constatazione della peculiarità e ampia variabilità delle percezioni sensoriali nei disturbi dello spettro autistico. Nel loro modo di percepire il mondo le persone autistiche possono sperimentare ipersensibilità e/o iposensibilità a diversi livelli e ambiti sensoriali. Alcuni esempi di cosa si può trovare in una stanza costruita secondo il metodo Snoezelen comprendono luci di differente forma e colore, suoni e melodie avvolgenti e altri elementi strutturali per permettere a chi ne usufruisce di ritagliarsi un proprio spazio, come nicchie e cuscini. Si tratta di un metodo per stimolare nella persona con autismo la comunicazione non verbale. Dentro una stanza multisensoriale viene incoraggiata l’esplorazione dell’ambiente chiuso, che una persona affetta da autismo potrebbe trovare disorientante o addirittura terrificante. Attraverso i diversi ausili, infatti, l’individuo accompagnato può gestire in maniera personale ogni angolo, aiutato anche da modificazioni come un pavimento bilanciato in maniera differente. Permettere a una persona affetta da autismo di sfruttare una stanza di questo tipo vuol dire ridurre stress, ansia e dolore, sia emotivo che fisico, con un’esperienza tutta incentrata sull’individuo, che ha così l’occasione di decidere cosa scoprire e come utilizzare il suo tempo, agendo così secondo un ritmo proprio, un aspetto fondamentale per chi si è affetto da questa patologia.

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Blu lab: terapia assistita con gli animali

BLU LAB è un progetto pensato per realizzare attività esperienziali a favore di persone con autismo. In particolare, l' attività viene realizzata a favore dei 5 ospiti della Comunità alloggio Ca’ Trentin di Longare (VI). Si tratta di giovani e adulti con autismo con problemi comportamentali importanti e per i quali spesso risulta difficile lo spostamento verso altre sedi per la realizzazione di attività di integrazione sociale o di tempo libero. Per loro verranno realizzati: 1 incontro a settimana per 4 mesi mediato con il cane da realizzare presso la Comunità alloggio; 1 incontro a settimana per 4 mesi mediato con il cavallo da realizzare presso la Comunità alloggio; 2 cicli da 8 incontri mediati con il cavallo da realizzare presso la sede di Oltre le parole ASD. Gli obiettivi di questo percorso sono: il raggiungimento di una regolazione emotiva a mezzo del cane, l’apprendimento della gestione di spazi e di tempi. Per quanto riguarda la terapia col cavallo, l’obiettivo è la gestione autonoma della cura del cavallo (con supporto dell’operatore), il raggiungimento di un buon grado di collaborazione e di condivisione sia degli spazi che dell’animale.

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